leggo sempre con molto interesse i racconti che gli utenti pubblicano sul sito e sono felice che questa sezione del Regno sia cosi usata da voi.
ma a volte colgo un aspetto molto ricorrente in questi racconti: le padrone sempre brusche, fredde, che maneggiano lo slave in modo maldestro, con disprezzo e lo usano senza fino al compimento del gioco.... e mi chiedo se questo è puro esercizio fantasioso e letterario oppure se nella realtà le vostre esperienze sono state caratterizzate da questo modo di porsi della Domina.
dico questo perchè quasi sempre nei racconti mancano momenti di complicità vera, partecipata, mancano le emozioni delle miss. manca quella emozione che io, e sono certa di non essere la sola, provo quando guardo il mio schiavo offrirsi a me anche con sacrificio, quella intensa tenerezza che mi danno i suoi sguardi lucidi oppure timidi o felici anche solo di ricevere un mio sorriso di approvazione.
ebbene per me il momento del gioco duro e quello che invece scioglie i lacci della trance sono inscindibili.... il sibilo del frustino non ha un suono più¹ dolce delle parole che mi vengono spontanee per quel tenero cucciolo che ne porta i segni. ed essere li ad accoglierlo dopo una prova sofferta è un piacere fisico e mentale enorme senza il quale il mio gioco sarebbe puro esercizio di crudeltà .
senza quel "dopo" la mia natura sarebbe destinata a divenire sterile, arida. senza quel dopo vivrei male. senza quel dopo il mio braccio avrebbe infierito su un corpo inerme senza dargli la consolazione di una carezza. senza quel dopo il suo "grazie padrona" sarebbe un copione da recitare per una messinscena. senza quel dopo non sarei Nina, e credo di poterlo dire per molte donne ancora, tutte noi saremmo delle vuote attrici in una scena teatrale.