Buonasera a tutti.
Nel corso degli anni, nelle relazioni amorose, prima o poi giungeva il momento di "dichiararsi", di rendere partecipe la compagna della mia natura di sottomesso, dei miei feticismi e di quella che io ho sempre definito la mia "vera indole".
Non vi annoierò raccontandovi le difficoltà che queste dichiarazioni comportarono, difficoltà comuni a chiunque si trovi a fronteggiare qualcosa che non conosce; vorrei soffermarmi su un punto in particolare che in qualche modo è rimasto una costante nei miei rapporti, appunto il problema della dignità.
<<Io>>.
<<Non>>.
Ovviamente ognuna possedeva una certa soglia oltre la quale avveniva la su detta perdita di dignità. Per qualcuno l'atto di baciare un piede era già troppo, per altri lo era pulire il pavimento con la lingua, per altri ancora l'atto di leccare le scarpe ecc.
A prescindere da questa soglia più o meno ampia, il problema della perdita di rispetto o di dignità era un fattore comune. Apprezzabile, perché di certo era un atto gentile nei miei confronti, tuttavia gli sforzi di far comprendere che l'umiliazione nei confronti della persona che amavo non era vista da me come perdita di onore o rispetto, non riuscivano a scalfire questa innocente barriera.
Un muro che naturalmente qui nel Regno non c'è, si discutono pratiche di tutti i tipi e mai per una volta mi è sembrato si esprimessero giudizi di carattere morale.
Ci rifletto da diverso tempo e vorrei chiedere alle gentili Signore di questo luogo di aiutarmi a comprendere meglio l'argomento.
Quando il vostro schiavo compie atti umilianti, la sua dignità di uomo ne perde? Se ciò non avviene qual è il motivo? Quali pensieri avete nei confronti dell'uomo che per voi si umilia?
Ho creduto che fosse un problema di apertura mentale, eppure ciò non quadra, perché alcune compagne che ho avuto non erano rigide di pensiero, però quel tassello della dignità era in limite insormontabile.
E' una questione di banale conoscenza? Certi limiti si superano solamente approfondendo l'argomento?
Oppure è proprio la mia premessa che è sbagliata, forse davvero nell'atto di leccare le scarpe della propria padrona c'è perdita di dignità?
Insomma, è un argomento che mi incuriosisce da qualche tempo e volevo discuterne un po' con voi.
Ne vorrei discutere anche perché se altri hanno compiuto il mio stesso percorso, l'accettazione della propria natura di sottomesso è stata sicuramente resa più complicata dall'incapacità di spiegare e rendere comprensibili queste pulsioni.
grazie
elfoscuro