Scrivo in questo forum, dopo aver letto un intervento di MissNina in "Femdom e dominio femminile".
Miss_Nina ha scritto:
vorrei solo far notare che ho uno schiavo che mi adora e mi gratifica in modo incredibile, è sposato, non ci ho mai dormito insieme, siamo distanti 500km eppure mi regala una devozione che non ho trovato neppure negli schiavi che vivevano a 20km da me. Mi spiace che chi parla sempre contro gli schemi e le categorie poi cada in giudizi così grossolani.
La ringrazio personalmente per la sua delucidazione MissNina. Sostengo con interesse la causa " schiavo ammogliato" essendo anche io un uomo sposato. Purtroppo c'è molta ipocrisia nell' ambiente bdsm, siamo i primi a gridare la nostra rabbia verso chi giudica con perplessità i nostri gusti e le nostre scelte, ma poi, proprio noi, puntiamo il dito verso gli altri. E sono curioso di conoscere il vostro pensiero su questo argomento.
Le persone giudicano anche senza conoscere quali motivazioni possono spingere un uomo o una donna a cercare complicità fuori dal matrimonio, arrivando anche a giudicare la necessità di una persona di nascondere al patner il proprio lato masochista (o dominante).
Si parla di vigliaccheria, oltre che disonestà, per chi non ha il coraggio di vivere il ruolo alla "luce del sole" e non riesce a parlare con gli altri, o con il conuige delle sue fantasie bdsm. Tutto questo senza domandarsi quanto disagio ci può essere dietro questa scelta per un uomo e per una donna .
Ovviamente comprendo il timore di alcune Miss quando si domandano se un uomo impegnato possa non esser altrettanto disponibile e concentrato nel ruolo quanto un uomo libero, ma la sua testimonianza Signora Nina è la prova che non sempre è così. Grazie!