Terminologia

Il termine "sissy" deriva dal gergo inglese "sis", a sua volta derivante da "sister" (sorella), attribuito in ambito familiare alle ragazze, in particolare alla primogenita, per indicare il loro ruolo in famiglia. E' utilizzato anche in gergo amichevole per indicare una manifestazione di affetto nei confronti di una ragazza da parte di amici che non facciano parte del nucleo familiare.

A causa delle sue origini femminili, "sissy" è anche utilizzato per indicare un ragazzo o un uomo come una sorella, ovvero, effeminato e che fallisce negli atteggiamenti tradizionali maschili. Letteralmente implica la mancanza di coraggio e stoicismo, ritenuti fondamentali per il ruolo maschile. Esistono diverse variazioni dell'uso di questo termine, tra cui "sissy boy" o "sissy baby", tuttavia in gergo comune, qualsiasi termine preceduto da "sissy" può essere considerato come dispregiativo.

In generale il termine "sissy" ha sempre un significato dispregiativo nei confronti di chi viene attribuito. In Italia spesso il termine "sissy" viene riferito a uomini vesiti da cameriera (sissy-maid) quando in realtà il termine ha in se l'ampio significato di sopra descritto ed è utilizzato come forma di umiliazione verbale.

Fare di un sub uomo una "sissy" (in inglese "sissification") comporta la sua femminizzazione finalizzata all'umiliazione. A differenza della femminizzazione vera e propria, fare di un uomo una "sissy" è tipicamente una forzatura da parte del Dominante, spesso chiamato anche "femminizzazione forzata".

Per alcuni il termine "sissy" assume significati più specifici nelle comunità trasnessuali e di infantilismo.

(fonte; internet)