Il calore bianco del dolore, con il nero del vinile, il sibilo del frustino che fende l'aria e percuote la carne. Il mondo della dominazione è un mistero ancora alieno alla nostra percezione, a rischio di cliché e stereotipi coi quali potremmo dipingerlo come un circo deviante avulso dall'umanità. Questo è il diario di significative esperienze attraverso cui si dispiegano le più profonde cromature nel cuore di una donna. Qeesto libro narra sì di incontri mercenari tra schiavi di ogni tipologia e Padrona Ida, la Domina, ma li leggiamo non trascritti su carta, piuttosto su brandelli di anima vaganti nell'aria e nel tempo. Non c'è da aspettarsi un carosello di sublimi atrocità abbandonate a se stesse nella pagina, quanto la fatale segmentazione, il riconoscimento spirituale di un'esistenza in ogni sconosciuto che abbia scelto di incontrare la protagonista, ovvero la voce narrante. La Domina, immersa nel suo mondo fatto di cultura letteraria, degustazione di vini pregiati e incantevole disincanto, percorre la dimensione della sua spiritualità proprio grazie agli episodi che ci racconta, mettendo a nudo il valore della propria persona prima ancora di sfoggiare imprevedibili peculiarità di mistress autoritaria. Con questo diario, Ida racconta in frammenti, straordinarie sedute sadomaso, nelle quali si incastrano ricordi d'infanzia fino a ricostruire il corso evolutivo completo di una dominatrice regalandoci un ritratto non scontato dell'idea del sadomasochismo.