Una pagina ormai vecchia, troppo vecchia, ma tristemente attuale della storia delle donne, silenziosa e spesso cancellata, fatta di soprusi, negazione della libertà più elementare di esistere con la propria sessualità, il proprio sentimento, le proprie battaglie.
Una storia muta, strisciante di violenze in famiglia e in pubblico, una storia che fa ammutolire e indignare.
Una storia che spesso ci ha cancellate, rimosso le nostre capacità, taciuto sulla nostra creatività e ci ha chiuso le porte d’accesso al “potere”.
Una pagina dedicata a ciò che su di noi, in modi diversi per epoche e zone geografiche, ancora si consuma e che rende sempre attuale e sconvolgente al tempo stesso il bisogno di essere solidali, sorelle e responsabili di creare una cultura di pace e rispetto fra i sessi. Dedicata anche a quelle che hanno avuto la forza di resistere, esserci, esporsi ed occupare spazi di società per rivendicare il diritto sacrosanto all’uguaglianza.
Siamo noi, le vittime, a dover raccontare, spiegare e trovare strade possibili affinché questo orribile retaggio patriarcale venga svelato e messo in discussione.
Usate quindi questo spazio per parlare di donne, donne offese, umiliate, oppresse e calpestate.
Ma anche di donne che hanno contribuito a creare spazi, a dire la loro sulla vita e il mondo.
Affinché si diventi sempre più sicure di poter rispondere “giù le mani” a chi vuole farci violenza e a relegarci nel ghetto del silenzio.
Miss Nina
Malala Yousafzai è una giovane attivista pakistana che all'età di 11 anni diventa celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documenta il regime dei talebani pakistani, contrari, tra le altre cose ai diritti di istruzione delle donne. Per questa sua iniziativa il 9 ottobre 2012 subisce un attentato: uomini armati, saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei viaggiava per tornare a casa, l'hanno gravemente ferita alla testa. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani, rivendica così la re......
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